Se le aspettative per questa ottava stagione partivano alte e fomentate dalla imminente guerra tra Negan e i nostri, questo secondo episodio affossa tutte le speranze rimaste di vedere un qualcosa di concreto e soddisfacente. “The Damned” finge di raccontarci il tanto atteso scontro, ma si rivela un filler malriuscito e sconclusionato, pieno di azione mal girata e che si risolve in un conflitto a fuoco (e corpo a corpo) continuo e senza un vero senso logico.
Per tutta la sua durata, infatti, assistiamo ai nostri survivors che lottano contro un nemico (i Saviors) che sembra quasi invisibile: seguiamo quindi più vicende parallele (Rick, Carol ed Ezekiel ecc.) che non aggiungono nulla all’economia della trama e si risolvono in uno sterile combattere il nemico risultando alla fine noiose. L’unico personaggio che destava un minimo di interesse, e cioè padre Gabriel bloccato in un edificio insieme a Negan, non lo si vede, per lasciare che lo spettatore incuriosito continui a seguire questa serie ormai francamente allo sbando.
Unico momento di un qualche interesse è rappresentato dal ritorno – da tempo sussurrato – di Morales, che nella prima stagione aveva lasciato il gruppo di Rick per partire con la famiglia alla volta dell’Alabama alla ricerca della salvezza dall’epidemia zombie: cosa gli sarà successo nel frattempo? Non è da escludere, anche se sarebbe alquanto deludente e prevedibile se così fosse, prevedere per lui una backstory fatta della solita perdita di moglie e figli per mano dei walkers con suo successivo ingresso tra le fila dei Saviors pur di sopravvivere. Sperando che gli autori abbiano pensato a qualcosa di più interessante, non resta che attendere la prossima settimana per capire cosa sia capitato all’uomo in questo lasso di tempo.
Per il resto “The Damned”, ahimè, non offre molti spunti i riflessione: è un episodio vuoto e fine a se stesso che ci ricorda come The Walking Dead abbia bisogno di qualcuno che ne prenda saldamente le redini e cambi le cose per il bene dello show. Va bene fare affidamento sul gran personaggio che è Negan (e, di conseguenza, sul bravissimo Jeffrey Dean Morgan), ma è necessario lavorare anche sul resto e non puntare continuamente sull’azione e sulla violenza fini a se stesse.
Vi lascio con il promo della 8×03:
Mi hai letta assolutamente nel pensiero. Ho odiato questo episodio e l’ho guardato col telefono il mano per il 90% del tempo, per quanto mi stesse annoiando. E’ ridicolo come una serie dai numeri di TWD partorisca questo aborto senza un senso, senza un’anima, privo di dialoghi degni di nota. Sono troppo delusa e la tua recensione è scritta fin troppo bene, per una cosa così abominevole (non mi sarei voluta trovare nei tuoi panni).
Ma la cosa peggiore è che hanno pensato che questo cliffhanger potesse dare un tono a 40minuti di pura assenza. Io sono imbarazzata per loro.